ZERO è il primo output editoriale di Assembramenti nel quale vengono raccolti e articolati insieme contributi pervenuti attraverso la call for ideas, lanciata tra la primavera e l’estate 2020, e traduzioni in italiano di articoli internazionali da noi selezionati.
ZERO usa la crisi sanitaria scoppiata nel 2020 come pretesto per argomentare riflessioni di più vasta portata sulla normalizzazione dell’emergenza e sulle forme attraverso cui la crisi viene abitata, sulle geografie pandemiche tracciate dal virus, sulle conseguenze lavorative innescate dal lockdown, sull’identità digitale come nuova interfaccia in una società distanziata.
ZERO è frutto della ricerca e dell’incontro di persone che si dedicano all’architettura e che si interessano allo spazio, entrambi intesi come fenomeni culturali. Scopri di seguito i contributi!
Assembramenti è un progetto nato nel 2020, durante l’emergenza SARS-CoV-2, dalla volontà di un gruppo di persone, che si muovono nell’ambito dell’architettura, di non cedere all’isolamento e alla passività ma, al contrario, di definirsi comunità eversiva di condivisione culturale (…)
I significati che, di volta in volta, vengono attribuiti istituzionalmente e culturalmente ad una parola determinano le modalità attraverso cui le azioni ad essa legate verranno disciplinate, rappresentate e, di conseguenza, spazializzate. Durante l’emergenza SARS-CoV-2 la parola “assembramenti”, con le sue differenti traduzioni (…)
Quarantene, pandemie, strade deserte, fluidi mortali: proprio durante questo periodo “straordinario” il genere cinematografico del contagio-apocalittico è tornato in auge.
Come nel caso di Contagion, un film uscito dieci anni fa e incentrato su un’epidemia simile a quella attuale, che è divenuto uno dei più noleggiati nello store Apple negli ultimi mesi (…)
Esistono molte informazioni rispetto a come i virus interagiscono con i corpi, ma con quali modalità queste entità si iscrivono nelle città e nel mondo? Un nuovo sistema di iscrizione basato su material proxies, bioindicatori e firme metagenomiche ci permette di visualizzare i virus come agenti di registrazione e di capire meglio quali spazi (…)
Ci sono alcune persone che sembrano sempre sapere cosa stanno facendo e cosa faranno nell’attimo successivo. Ci sono persone che hanno bisogno di far credere, agli altri e a se stessi, di essere così sicuri di sé. Altre persone sembrano noncuranti di ciò che verrà e assumono nei confronti della vita un atteggiamento quasi spavaldo che alcuni (…)
Il frammento di prato che abbiamo deciso di inquadrare per The Garden Mood è diventato il nostro luogo della performance.
Sebbene il prato sia molto grande, e ci sia anche la possibilità di interagire di più con le piante e i fiori che stanno dietro la videocamera, abbiamo deciso di limitarci al campo visivo (…)
In questo breve saggio in forma di appunti raccontiamo di x.meron, un progetto virtuale che abbiamo portato avanti durante la quarantena. x.meron è un progetto interamente costituito da immagini virtuali (o video) sulla piattaforma Instagram, iniziato il 25 marzo del 2020 e conclusosi il 21 luglio 2020. Vuole essere una riproposizione del Decameron (…)
Sono chiuso in casa da 3 settimane.
È la terza sigaretta che finisco guardando le luci del palazzo di fronte che si spengono.
Sono giorni che ho smesso di contarle. Il centro non è più lo stesso, troppi silenzi interrotti da sirene e luci blu sotto un cielo che sembra sempre dello stesso colore (…)
Nel 2013 Hito Steyerl realizza un video intitolato How Not to Be Seen: A Fucking Didactic Educational .MOV File, in cui presenta cinque lezioni sull’invisibilità, o meglio ironizza sulla possibilità (o impossibilità) di diventare invisibili alle nuove tecnologie di sorveglianza. Steyerl spiega come rendersi invisibili ad una macchina fotografica, ad occhio nudo (…)
La pandemia che ci ha colpiti ha assunto tratti molto differenti, talvolta tristi talvolta avvilenti. Questa non è solo determinata dall’attore biotico del SARS-CoV-2; in contemporanea con l’emergenza sanitaria, si è diffusa un’altra pandemia che ha coinvolto una schiera di “filosofi che ci ha inondato di saggi in cui l’emergenza è diventata un pretesto (…)
La Escuela Nunca y los Otros Futuros [La Scuola Mai e gli Altri Futuri] è un esperimento che indaga nuove e altre forme di apprendimento collettivo e di vita, esplorando i poteri critici delle pratiche progettuali, come armi per la messa in discussione degli status quo attuali. Composta da artist*, architett*, insegnanti, alunn*, questa comunità instabile (…)