Da quando il Covid-19 è stato dichiarato pandemia globale dalla WHO, il CTED (Comitato antiterrorismo) ha sancito che al diffondersi dell’agente biologico sarebbe corrisposto un aumento del rischio terroristico. Tra le cause “un pubblico in prigionia” che, costretto all’isolamento domestico, avrebbe speso molto più tempo online offendo a gruppi terroristici la possibilità di esporre, soprattutto nelle piattaforme di gaming, le proprie idee ad un più vasto numero di persone.
Così paesi Schengen come Austria, Francia, Svezia, Norvegia e Danimarca, al fine di prevenire il rischio terroristico dovuto all’azione biologica del virus, hanno reintrodotto temporaneamente i controlli ai loro confini.
Questa formula governativa, preventiva ed immunitaria, mostra ancora una volta come la logica del rischio sia divenuta dispositivo di controllo e di consolidamento della necessità di sempre maggiore sicurezza desiderata in funzione di sempre maggiori e complesse minacce. A queste ultime si risponde, oggigiorno sempre di più, con la militarizzazione dello spazio e l’introduzione di disposizioni eccezionali che, tuttavia, tendono a sopravvivere all’emergenza.
Immagini: @lorenza_villani; 1- Notifiche di reintroduzione dei controlli temporanei alle frontiere per motivi diversi ma anche conseguenti al COVD-19; 2- Assembramenti presso Aeroporto di Parigi Charles de Gaulle, Terminal 2, Arrivi Schengen, Controllo passaporti
Fonti: @europeancommission (Migration and Home Affairs), United Nation Security Council (Counter-Terrorism Commitee)
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