Il progetto

Assembramenti è un progetto nato nel 2020, durante l’emergenza SARS-CoV-2, dalla volontà di un gruppo di persone, che si muovono nell’ambito dell’architettura, di non cedere all’isolamento e alla passività ma, al contrario, di definirsi comunità eversiva di condivisione culturale.

Assembramenti vuole apprendere dal virus, durante la pandemia, nuove modalità di propagazione, da consolidare e ripensare anche in seguito al ristabilirsi di una presunta normalità.

Assembramenti è un atto critico in cui idee, pensieri, posizioni e menti si riuniscono occasionalmente per dare una risposta all’egemonia dell’ordine e del controllo come paradigmi sociali e spaziali di gestione dell’emergenza, identificando il virus come metafora del disordine, dell’anormalità.

Assembramenti è uno schema di coesione contro l’accettazione di una condizione latente di sfruttamento, un monito a non cedere all’odio e al panico generato dalla minaccia di un nemico esterno.

Assembramenti usa come pretesto l’emergenza SARS-CoV-2 per aprire un dibattito più ampio sullo spazio, su chi lo progetta, su chi lo abita.

Assembramenti si rivolge a persone che si dedicano a pratiche spaziali e architettoniche, che vivono in Italia o altrove, con l’obiettivo di costruire una riflessione collettiva sullo spazio contemporaneo e sul ruolo attuale dell’architettura, sulla nostra situazione professionale e sulle nostre possibilità operative dentro e fuori il contesto socio-geo-politico italiano. L’obiettivo è comprendere la nostra condizione e il nostro ruolo attraverso punti di vista eterogenei che, messi in relazione in una piattaforma per un vasto dibattito collettivo, ci costruiscono come gruppo di riflessione e discussione.

la comunità

La comunità di Assembramenti si ritrova per la prima volta nella primavera 2020, attraverso una riunione zoom cui partecipano in numerosi, tra amici e conoscenti sparsi per il mondo, per aprire una discussione sul momento storico connesso allo scoppio della pandemia.

Lì per lì il gruppo non ha né un nome né un obiettivo chiaro; ma la dimensione indefinita e disordinata dei primi incontri si rivela uno spazio di socializzazione spontanea, fuori dagli schemi di ordine imposti dalle misure di contenimento della pandemia. Un’occasione per rilanciare la curiosità verso la diversità e l’alterità che il confinamento inevitabilmente tende a sottrarre.

I mesi passano, il gruppo si ridimensiona; debutta su Instagram e desta la curiosità di una comunità più vasta, che comincia a prendere parte alla discussione generale rispondendo a Call e Call-ette.

I contributi più significativi vengono selezionati da un comitato editoriale e confluiscono nel numero #ZERO di una rivista digitale. L’ambizione è quella di consolidare e riproporre questa struttura d’azione in futuro, attraverso nuove apparizioni, nuove call e nuovi assembramenti, anche al di là della presente emergenza; per interpretare le nuove ed eterne emergenze che, di volta in volta, si presenteranno.

Il progetto è autofinanziato e sviluppato parallelamente alle nostre attività personali, spinti dalla necessità di costruire una riflessione critica sulle molteplici sfaccettature dello spazio contemporaneo.

In questo momento il progetto Assembramenti è nutrito dalle menti di:

Michele Brusutti – Ha studiato allo IUAV di Venezia. È architetto, content designer, percussionista. Lavora come ricercatore per UniFI, presso la quale cura la comunicazione visuale del laboratorio di Geomatica, realizzando docu-video sulle operazioni di acquisizione 3D di tesori d’arte quali ad esempio Palazzo Pitti, e il David di Michelangelo. Notevolmente interessato al rapporto tra esseri umani e come questo sia influenzato e influenzi la Natura, ambisce a costituire una piattaforma tanto virtuale quanto fisica per la condivisione, la promozione e la co-progettazione di esperienze di sostenibilità capaci di soddisfare simultaneamente esigenze antropiche e naturali.

Serena Dambrosio – È ricercatrice, docente e architetta. È dottoranda presso la Pontificia Universidad Catolica de Chile dove indaga il discorso moderno sulla città sotto la luce della politica di cancellazione e della imposizione della novità costante come basi delle pratiche urbanistiche occidentali. È stata ricercatrice visitante presso il Canadian Centre for Architecture (2019) e l’Het Nieuwe Instituut (2020-2021). Partecipa a gruppi auto-organizzati che criticizzano gli spazi convenzionali di apprendimento di arte e architettura.

Chiara Davino – Nata a Napoli nel 1994, studia a Lisbona (Universidade Autónoma), si laurea a Venezia in Architettura (Iuav) con una tesi di ricerca e analisi urbana e sociologica sulla governance securitaria europea lungo le frontiere terrestri e marittime, vive e lavora a Parigi. Con Lorenza Villani svolge attività di ricerca accademica e indipendente indagando la relazione socio-spaziale europea tra immunizzazione e militarizzazione. Scrive, progetta, partecipa a mostre e si confronta con gruppi di dibattito eterogenei.

Leonardo Mastromauro (Trani, 1988) è un ricercatore italiano, PhD presso la Pontificia Universidad Católica de Chile (Santiago del Cile). La sua ricerca dottorale analizzava il problema delle relazioni che intercorrono tra le pratiche dell’antagonismo politico e le forme di cattura del capitalismo contemporaneo, con il proposito di evidenziare i nodi attraverso cui tali pratiche, nonostante gli intenti, si convertano nell’ala progressiva del sistema che volevano criticare o sovvertire. Attualmente si occupa di problematiche inerenti alla filosofia politica e collabora con il gruppo di ricerca Laboratorio di Archeologia Filosofica, con la cui rivista ha pubblicato: Archeologia della felicità, La macchina geopolitica. Dal dominio alla destituzione della terra, Ādam e Ādama. La coscienza come dispositivo biopolitico e ha curato la traduzione di un articolo di Sergio Villalobos-Ruminott, Foucault: archeologia e anarchia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro Felicidad e inapropriabilidad (Prometeo, Buenos Aires) e nel 2021 ha curato la traduzione con un testo in postfazione del libro della critica italiana Cecilia Guida, Prácticas espaciales. Función pública y política del arte en la sociedad de las redes (Metales Pesados, Santiago de Chile).

Lorenza Villani – È architetto e ricercatrice. Studia presso l’American University of Beirut e si laurea in Architettura presso l’Università Iuav di Venezia con un’indagine sullo spazio sociale contemporaneo prodotto dalla normalizzazione dell’emergenza e da pratiche securitarie e di controllo. Con Chiara Davino svolge attività di ricerca presso l’Università Iuav Venezia indagando la relazione tra pratiche di immunizzazione socio-spaziale e militarizzazione. Partecipa a progetti internazionali e inter-disciplinari che criticizzano politiche e pratiche socio-spaziali contemporanee.

Tutti ci dedichiamo, in diversi modi, all’Architettura e più in generale ad una ricerca critica sullo spazio

Hanno contribuito alla realizzazione del progetto Lorenzo Abate, Federico Bettazzi, Emanuele Biscaro, Nicolò Calandrini, Camilla Cangiotti, Giovanni Casalini, Matteo De Rossi, Marco Felicioni, Martina Germanà, Giacomo Mantelli, Francesco Rambelli, Andrea Pizzini, Andrea Righetto.

ASSEMBRATI!

Per rimanere aggiornati sulle novità del progetto abbiamo un gruppo Whatsapp e una pagina Instagram del progetto! 

Chi fosse interessato ad unirsi all’Assembramento e alla costruzione di questo progetto non esiti a contattarci via mail all’indirizzo assembramenti.rvst@gmail.com.

è uscita la SECONDA rivista di assembramenti